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Kacey Musgraves Deeper Well la recensione
Di Manuel Nash.
Messo da parte il controverso (benché efficace) estremismo avant pop di Star-Crossed (2021) la cantautrice texana riprende le fila del discorso interrotto dopo il sorprendente exploit di Golden Hour che, nel 2019, le valse (meritatamente) ben quattro Grammy incluso quello, più ambito, nella categoria Album Of The Year.
Non a caso, dietro la console, ritroviamo proprio Daniel Tashian, architetto di un suono, liquido ed onirico, capace di declinare il Dave Fridmann di Deserted Songs (Mercury Rev) ed il Nigel Godrich di Sea Change (Beck) secondo modalità garbatamente mainstream. In Deeper Well, il suo contributo si conferma, al contempo, nodale per la coesione del materiale e geneticamente funzionale ad una scrittura non interessata a ricalcare facili e sicuri stereotipi ad uso di un pubblico abitudinario.
Kacey Musgraves, difatti, è una diva Country del tutto anomala che rifiuta una consistente fetta dei luoghi comuni di un genere usualmente poco permeabile alle tentazioni del nuovo. Mai prevedibile e praticamente immune agli eccessi di tradizionalismo, il suo songwriting è capace di una poetica del quotidiano che non scade mai nell’ovvio, riuscendo anzi a cogliere l’aspetto collettivo in storie, spesso, schiettamente personali ed intime.
Le tematiche trattate nel disco di Kacey Musgraves Deeper Well (non di rado legate all’inclusività) ed il vocabolario musicale utilizzato sono colpi di speroni che, quasi con compiaciuto divertimento, mirano alla tibia dei conservatori, sostantivo al quale è corretto attribuire una valenza sia sociale che politica. La forza della scrittura sta proprio nello sguardo, naturale e disincantato, di un”autrice che non schiera, banalmente, le proprie convinzioni, ma é capace di raccontare gli intimi dettagli della propria personalità applicandoli ad una quotidiana autobiografia esistenziale, mai propensa al mero esibizionismo.
La sensazione è quella di fare gradualmente la conoscenza di qualcuno che, con paziente parsimonia, rivela le curve della propria personalità senza lasciare mai nulla al caso. È raro imbattersi in una popstar che, almeno a tratti, non finisca per soccombere al proprio latente narcisismo, un particolare che contribuisce a rendere, se possibile, ancora più preziosa la sequenza di queste quattordici canzoni, la cui convinta contemporaneità rispetta, omaggiandola adeguatamente, la storia della musica popolare americana.
Cardinal apre l’album con il suo andamento impeccabilmente gommoso che, con un paio di passi, ti porta da Laurel Canyon a Nashville mentre la title track (scelta anche come primo singolo) è una carezza di autoguarigione diluita tra riverberi e timida elettronica organica. Sway scivola sotto pelle come un anestetico, tanto necessario quanto raro e sugli arpeggi di Jade si stende l’ombra del miglior Lindsey Buckingham (Fleetwood Mac).
E’ vero e negarlo non avrebbe senso, nell’economia della tracklist di questo nuovo album manca la struggente bellezza di una Slow Burn, canzone perfetta, di quelle capaci di contagiare tutte quelle che le stanno intorno. A toccare l’apice emotivo di un lavoro impeccabile ci pensano comunque il soul anomalo di Lonely Millionaire e la sognante indole di Anime Eyes che, addirittura, trova il coraggio per omaggiare George Harrison con un suggestivo solo.
Alla frugale dolcezza di Nothing To Be Scared Of non resta così che segnare un gol al novantesimo in una partita già ampiamente vinta alla fine del primo tempo. Con Deeper Well, Kacey Musgraves esplora le radici irlandesi della canzone americana, riappropriandosi, a pieno diritto, di quel suo stile sartoriale che, con la grazia di una foglia ingiallita spostata dal vento, ha certamente influenzato la (inaspettata quanto riuscita) svolta intimista della Taylor Swift di Folklore ed Evermore. Tutt’altro che un premio di consolazione per un’artista che conferma di non camminare mai nel buio. 7.3/10
Ascolta qui il disco di Kacey Musgraves Deeper Well
Kacey Musgraves Deeper Well – Track List:
- Cardinal
- Deeper Well
- Too Good to Be True
- Moving Out
- Giver / Taker
- Sway
- Dinner with Friends
- Heart of the Woods
- Jade Green
- The Architect
- Lonely Millionaire
- Heaven Is
- Anime Eyes
- Nothing to Be Scared Of
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