Element 2198 secondi d’odio la recensione del disco

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Element 2198 secondi d'odio

Element 2198 secondi d’odio la recensione del disco.

Dal cuore delle più umide e torbide lande padane arriva il secondo lavoro in studio per i vicentini Element, 2198 Secondi di Odio viene pubblicato nel mese di dicembre per la No Reentry Records. Il combo veneto nasce nel 2014 e realizza un EP omonimo nel 2015 e un full lenght, anch’esso autoprodotto intitolato “We Are What We Are” nel 2018.

Gli Element propongono un inconfondibile thrash-metal con alcune contaminazioni che riportano allo sludge e al nu metal. Il riffing dal carattere aggressivo risulta acido e tagliente e ben si sposa con le vocalità distorte, a volte growl e volte tendenti allo scream. Rispetto ai brani del passato, la band punta ad una “..svolta stilistica, verso uno stile più autentico e aggressivo, tutti i testi dei brani sono in italiano e puntano ad una esperienza di ascolto innovativa…”.

Sotto le bordate di un pesante drumming, si apre un intro carico di distorsione mista ad angoscia, “Il Cacciatore” è anche primo singolo che ha anticipato l’uscita dell’album. In questo brano si apprezzano variazioni ritmiche infarcite da break e raddoppi di tempo, oltre ad una serie di soluzioni armoniche e compositive che ritroveremo nei diversi brani di questo lavoro.

Testi carichi di rabbia e disagio contraddistinguono le incalzanti strofe di “Fotosintesi panorama”, in cui trovano spazio anche momenti più atmosferici e meditativi. La continua lotta per l’esistenza e l’incessante scontro per la “sopravvivenza” in questa società sembrano caratteri ricorrenti nei brani di 2198 Secondi di Odio (“Ondagata”, “Pane quotidiano” o “2259”). Il tutto viene incorniciato da pattern di batteria estremamente incalzanti e ad alto peso specifico, accompagnati da intrecci vocali fluidi e vocalità diverse e molto ben assemblate.

In “Notte delle Anguane” i nostri amici veneti decidono di narrare, a modo loro, una delle leggende popolari della loro terra, che vede protagoniste le mitiche creature delle acque sorgive, in un’atmosfera carica di misticismo e leggenda.

Indubbiamente efficaci e diretti come una vangata sulla schiena, i nove brani di questo lavoro si fanno apprezzare senza appesantire l’ascolto, le diverse soluzioni compositive, anche se non particolarmente innovative, suonano semplici ed efficaci creando un connubio musicale di tutto rispetto. In particolare, personalmente ho apprezzato la scelta dei testi in lingua italiana che, non solo non fanno assolutamente rimpiangere l’inglese, ma caratterizzano ancor di più la personalità della band.

Stefano Di Ielsi

>QUI< puoi ascoltare il disco in qualità 16 bit/44.100 khz

Element 2198 secondi d’odio – Tracklist:

1. Cacciatore
2. Fotosintesi panorama
3. Ondagata
4. Musica d’incitamento all’odio
5. Pane quotidiano
6. 2259
7. Scafa
8. Notte delle anguane
9. Anepsi

Element – Line-Up:

Sebastiano Fracasso (Vocals, Guitar)
Emmanuele Tonin (Guitar, back vocals)
Elia Rolenti (Drum)
Giulio Zonin (Bass)

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