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Vipera Acerbo e Divorato recensione del disco d’esordio.
Complessa gestazione quella di Vipera con Acerbo e Divorato, esordio della salentina Vipera, al secolo Caterina Dufi. A due anni dalla fine delle registrazioni questi 23 minuti, succinti ma esaustivi, hanno finalmente trovato il modo per allontanarsi da casa. Spesso la linearità degli intenti artistici fatica a sincronizzarsi con le priorità scelte da una quotidianità che sembra divertirsi particolarmente quando si tratta di complicare le traiettorie.
Quelle che riceviamo oggi sono 8 canzoni teatrali ed intime che, infischiandosene di strutture e consolidate convenzioni del songwriting, reclamano uno spazio proprio.
La loro è una identità forte e del tutto peculiare che usa parole e suoni in modo cromaticamente complementare, unendo l’afflato lirico di Cristiano Godano alla fragilità in punta di voce della prima Cristina Donà.
Acerbo per sua stessa ammissione, sin dal titolo, l’album racconta chiaramente il potenziale della sua autrice. Caterina appare sorprendentemente a suo agio anche con la lingua inglese, un’opzione che, quando viene scelta, amplifica tanto le pieghe della sua scrittura quanto il carattere della sua interpretazione. Immaginare ed auspicare un futuro in questa direzione non è affatto insensato. Senza dubbio una produzione più lineare e maggiormente funzionale all’identità dell’artista contribuirà a contestualizzare con maggior rigore un vocabolario già incredibilmente ricco e sfaccettato che merita una grande attenzione. (7/10)
Manuel Nash.
Vipera Acerbo e Divorato – tracklist
- Il Matto
- Il Macedone
- Trasparenze (intermezzo uno)
- Sogno Steso Al Sole
- Eredità
- Strategia
- Anime (intermezzo due)
- L’allodoletta
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