5 dischi 2024 non proprio orecchiabili da ascoltare

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5 dischi 2024

5 dischi 2024 non proprio orecchiabili, ne abbiamo fatto delle brevi recensioni, certo, non sono proprio easy listening, per ascoltarli serve un minimo di impegno e di “elasticità” musicale.

5 dischi 2024 gennaio febbraio

Tapir! – The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain

Il primo album dei Tapir!, “The Pilgrim, Their God and the King of My Decrepit Mountain“, è un’opera ambiziosa e stravagante che si snoda attraverso tre atti, raccontando la storia di un pellegrino solitario in un viaggio epico. La musica, ricca di influenze diverse, si intreccia con testi poetici e immagini evocative, creando un’esperienza auditiva unica e coinvolgente.

Lo stile dei Tapir! è difficile da categorizzare, in quanto mescola con disinvoltura generi come indie-folk, chamber-pop, post-rock e persino musica sperimentale. Il risultato è un suono originale e camaleontico, che si adatta perfettamente alle diverse atmosfere del disco.

Glass Beach – Plastic Death

Plastic Death, il secondo album dei Glass Beach, si presenta come un’opera ambiziosa e complessa, un caleidoscopio sonoro che esplora tematiche di decadenza ambientale, alienazione e disillusione con lucida e disarmante bellezza.

La band californiana dispiega un’ampia gamma di influenze musicali, intrecciando dream pop, shoegaze e psichedelia in un sound unico e riconoscibile. Le chitarre riverberate creano atmosfere eteree e sognanti, mentre la voce di Jaden Smith si libra con delicatezza su melodie malinconiche e testi poetici.

L’album si avvale di una produzione eccellente, curata da Drew Brown (Grimes, Purity Ring), che esalta la ricchezza di dettagli e la stratificazione del sound. La voce di Jaden Smith è uno strumento espressivo di grande potenza, capace di trasmettere una vasta gamma di emozioni.

Plastic Death è un album che richiede ascolti attenti e ripetuti per essere pienamente apprezzato. Un’opera che non si limita a intrattenere, ma che invita a riflettere sul presente e sul futuro del nostro pianeta.

Massa Nera / Quiet Fear – Quatro Vientos Cinco Soles

Tra i 5 dischi 2024 non poteva mancare il coriaceo “Quatro Vientos/Cinco Soles“: Un’esplorazione introspettiva attraverso la furia sonora Massa Nera e Quiet Fear, due band rispettivamente del New Jersey e di Los Angeles, uniscono le loro forze in Quatro Vientos // Cinco Soles, un album collaborativo che si configura come un’esplorazione introspettiva attraverso la furia sonora dell’hardcore e dello screamo.

L’album è un amalgama di influenze che spaziano dal caos metallico dei Converge ai momenti più trionfanti degli Envy, fino all’intensità emotiva dei Pg. 99. Tuttavia, Massa Nera e Quiet Fear non si limitano a ricalcare le orme dei loro predecessori, ma creano un suono nuovo e rinfrescante, totalmente loro.

Le sette tracce dell’album si susseguono come un unico viaggio sonoro, senza soluzione di continuità. La batteria martellante e le chitarre distorte creano un’atmosfera di tensione e claustrofobia, mentre le voci degli screamer si alternano in un crescendo di dolore e passione..

Quatro Vientos // Cinco Soles non è solo un album, ma un’opera d’arte a tutto tondo. La cura dei dettagli, dalla copertina evocativa al missaggio impeccabile, rende questo disco un vero e proprio gioiello per gli amanti del genere.

Non è un album facile, né adatto a tutti. La sua natura introspettiva e la sua furia sonora potrebbero risultare indigeste a chi non è avvezzo a questo tipo di musica. Tuttavia, per chi è disposto ad addentrarsi in questo viaggio oscuro e introspettivo, Quatro Vientos // Cinco Soles è un’esperienza che difficilmente verrà dimenticata.

Quatro Vientos // Cinco Soles è un album potente e originale che rappresenta una tappa importante nella discografia di entrambe le band. Un disco che sfida l’ascoltatore e lo invita a riflettere sulle proprie emozioni più profonde. Un’opera d’arte che non lascia indifferenti.

NewDad – Madra

Madra, l’esordio discografico dei NewDad, si erge come un monolito sonoro, un’opera ricca di sfumature e contrasti che cattura l’ascoltatore in un vortice di emozioni complesse. La band irlandese dispiega un talento magistrale nel tessere melodie intricate e ipnotiche, intrecciando chitarre distorte a vocals eteree e creando un’atmosfera di malinconia vibrante.

Roxy Radclyffe – The Median’s Ark

The Median’s Ark: Roxy Radclyffe naviga in un mare di sinfonie elettroniche
Roxy Radclyffe, con il suo ultimo album The Median’s Ark, ci immerge in un’odissea sonora di rara complessità e bellezza. L’artista britannica, già nota per la sua abilità nel plasmare paesaggi sonori eterei e stratificati, si supera in questa nuova opera, offrendo un’esperienza musicale ricca di sfumature emotive e suggestioni intellettuali.

Le dieci tracce che compongono l’album sono come dieci capitoli di un romanzo sonoro, in cui la Radclyffe esplora con maestria le potenzialità della musica elettronica. Melodie evocative si intrecciano a ritmi sincopati e texture ambientali, creando un’atmosfera onirica e coinvolgente.

Un album consigliato a tutti gli amanti della musica elettronica di qualità, che non temono di esplorare nuovi territori sonori e di lasciarsi trasportare da un’esperienza musicale davvero unica.

E questo era l’ultimo dei 5 dischi 2024 che consigliamo agli ascoltatori più arditi.

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