Anno 2010 la vendetta del vinile

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vinile

Ventisette anni fa nasceva il supporto CD. Veniva lanciato sul mercato da due colossi della tecnologia, Sony e Philips, il vinile era destinato al macero.

Il vinile è morto, viva il CD.

Si parlò di rivoluzione tecnologica e musicale, di una svolta epocale, mai più fruscii, mai più scrocchi, mai più rumble e flutter, un supporto eterno, perfetto, indistruttibile, e il vinile sarebbe sparito nel giro di pochi anni.

Mai affermazioni si sono rivelate più sbagliate, il cd è un supporto deteriorabile, fallibile, imperfetto, distruttibile, ma la cosa più importante è che il vinile ancora oggi, nonostante i menagrami, ha una sua magia inarrivabile.

In realtà il CD fu una tecnologia “sbagliata”, in quanto si tentò di ricostruire una sinusoide (analogico, vinile) da onda quadra attraverso dei bit,16 nella migliore delle ipotesi, 24 una rarità.

Ma ci sono altri segnali che fanno pensare alla morte tecnologica del CD, negli ultimi due anni la vendita del vinile nel mondo è quadruplicata, quella dei giradischi idem, certo sono ancora numeri piccoli, ma le previsioni per i prossimi 4 anni da parte degli operatori del settore sono esaltanti.

Altro segnale importantissimo è che una delle più grandi multinazionali del cd, ha recentemente acquistato la più prestigiosa ed importante etichetta discografica che stampa vinile audiofile.

Con l’avvento del Cd, con la tecnologia che fa passi da gigante, nasce l’algoritmo Mpeg1-Layer3 il formato audio compresso mp3, (la tomba delle multinazionali del settore) la cosiddetta musica liquida, che è quella che si scarica da internet per intenderci , assieme a questo formato che deteriora inevitabilmente la qualità audio, nascono altri formati audio che permettono la compressione senza alterarne (ma questo è vero solo in parte) la qualità, vedi file Lossless, Aac, Flac 24 bit 192khz (che suonano magnificamente meglio del CD, ecc…tutte queste tecnologie, ma ce ne sono tantissime, sono in realtà molto più comode del vinile, si possono ascoltare ovunque, e da chiunque abbia un semplice lettore di musica liquida, non costano nulla, cosi come non costa nulla la musica che si scarica, certo è illegale scaricare musica gratis, ma in fondo chissene frega!?!?!? Ma non tanto.

Di musica buona in giro se ne trova sempre meno, e quella poca si perde nel dedalo delle mille altre, da un cd si prendono i due tre brani, che musicalmente parlando si salvano, e ci si fa una bella compilation, siamo insomma tornati agli anni sessanta dove si ascoltavano i 45 giri, quindi oggi si è praticamente persa quella pratica degli anni settanta dove un 33 giri era un opera, dalla copertina al contenuto musicale, e la si ascoltava tutta, e tutta d’un fiato.

Le multinazionali della musica, con un ritardo degno di un bimbo scemo ed una lentezza di un bradipo sotto oppio, stanno faticosamente tentano di recuperare terreno e tappare questa voragine che loro stesse non volendo hanno creato, non ce la faranno. La loro unica salvezza sarà il vinile.

Consigli musicali.

The Bad Plus – For All i Care. 2008.

Trattasi di formazione proto jazz piuttosto sperimentale, un cd di cover che vanno dai Pink Floyd per passare ai Nirvana, le strutture sono decisamente fuori dai consueti canoni dell’ormai noiosissimo jazz tradizionale.

Wae Oak – The Knot. 2009.

Duo di Baltimora, down tempo con venature elettroniche, voce visionaria, secondo album.

Bersarin Quartett – Bersarin Quartett 2008.

tedeshi, derive elettroniche a gò gò, territori claustrofobici, disco decisamente notevole.

Bliss – Built This Moment 2009.

il disco è molto interessante, commistionano strumenti acustici a quelli elettronici, anche in questo caso una voce femminile decisamente interessate e che calza a pennello con il progetto. Sono Danesi.

Como Asesinar a Felipes – Omonimo.

Lapproccio musicale è su base hip hop con ampissime varianti e contaminazioni che vanno dalla musica sperimentale sino al jazz, mi piacciono molto perchè hanno un rapporto con la musica che è a 360°

Torche – Meanderthal – 2008 vinile colorato ed lim.

Uno straordinario cross over tra Stoner e post rock.

The American Dollar – Atlas.

Eccellente duo newyorkese la musica è vicina a Murcof, Berzarin Quartet e affini, spettacolari sono i video che producono, veramente pieni di poesia, cosi come la loro musica.

Exxasens – Beyond the Universe 2009.

ottimo combo spagnolo, post rock shogaze di ottima fattura.

Apparat Organ Quartet – omonimo 2002.

stranissima mistura anni 80 elettronica e contaminazioni post rock, sono islandesi.

Microfilm – The Bay of the Future Passed 2009.

post rock elegante e senza fronzoli, molto ben arrangiato il che non è poco di questi tempi, Francesi.

Marissa Nadler – Little Hells 2009.

Accostata a cantautori americani dai nomi altisonanti, la nostra Bostoniana, scrive musica che fa sognare, folk elegante e davvero splendido.

Non mi dilungo oltre e vi lascio alle vostre rispettive dimore musicali.

Prince Faster.

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10 COMMENTI

  1. bell’articolo prince… su molte cose la penso come sta scritto su quest’articolo.
    io sento soprattutto metal e colleziono vinili metal picture disc e poi anche jazz e pochi gruppi italiani come i litfiba!!!

    il ritorno del vinile è una bella cosa!
    io sto riparando un technics sl bd20 degli anni 80 di un mio collega di lavoro e amico, che gli da problemi… pensa te!!!

    giorgio

  2. Grande Prince. Del resto se la Linn ha smesso di produrre lettori cd un motivo ci sarà!

    @giorgio django: Carino il Technics SL BD20, un entry level decente e facilmente settabile. Ne ho avuto uno per un annetto (ora sostituito da un Thorens 321 con braccio SME) e devo dire che non era niente male. Costo basso, facilmente settabile, suono entry level ma buono. Se a qualcuno interessa lo vendo, è PERFETTO, sono di Roma. Contagiamo gli amici con la passione vinilica!!!

  3. Capisco che gli mp3, i cd sono comodi per carità, però chi ascolta per la prima volta vinile si rende perfettamente conto che è tutto un altro ascoltare, e non parlo di apparecchiature a tre zeri, parlo addirittura di macchine da poche centinaia di euro, magari a valvole, ce ne sono e ben suonanti!!!
    Michele magari mettici il prezzo.

  4. Prince non volevo trasformare il commento in uno “spot commerciale” =) Il prezzo è comunque di 80 euro con cavo phono/cavo massa/coperchio/testina perfetta/clamp/mat originale.

  5. Michele, vai tranquillo, mica fai il commerciante, se qualcuno può godersi il tuo gira a 80 euri… abbiamo fatto un opera di divulgazione del dio vinile!!!! :-))

  6. ebbi a che fare anch’io con impianti dedicati al vinile poi con l’avvento del cd trovai utile il non dover ricomprare enne volte quei meravigliosi vinili o le costose shure che non tenevano più il solco gracchiando fastidiosamente. d’accordo su tutto il discorso relativo alla tendenza usa e getta (mp3 etc etc) ma sulla qualità del cd non sono del tutto convinto sia da mettere nello stesso calderone…la trovo ancora perfetta non una sbavatura fruscio zero durata non eterna ma notevole.
    so bene cosa ho lasciato … i bassi pieni l’enfasi e la profondità negli LP e la durata dei brani (in quegli anni) sono ancora ineguagliabili come le affascinanti copertine e la ritualità quasi maniacale nello scartare e toccare un LP o nel settare l’impianto ma adoro ascoltare musica anche in macchina e un po’ per pigrizia un po’ per praticità complici le case discografiche …abbandonai ogni velleitaria intenzione di ritorno alla qualità continuando a sporcarmi le orecchie (sic!).
    l’ideale per chi può sarebbe utilizzare entrambi i supporti calcolando però che è l’incisione quella che conta. un saluto princè

  7. Mauro, te lo confesso, una lacrimuccia mi stava quasi per scendere mentre leggevo il tuo post!! è palesemente pieno di bei ricordi e un nemmeno tanto velato rammarico nell’aver abbandonato gli lp, in parte ti capisco, dall’altra però devi ammettere che col vinile l’emozione e un altra.
    Torna a casa…… torna tra noi….
    fasterix

  8. il vinile sta diventando come il buon vino che invecchia bene… è una grande soddisfazione sapere della suya ripresa,

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