Top 20 album di musica elettronica 2016

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Come sempre è difficile indicare un numero circoscritto di dischi in un’area musicale cosi densa di uscite.
Il grande universo della cosiddetta musica elettronica ormai include vari filoni di popular music, derivanti dagli sviluppi della dance e del rock, e aree ormai di frontiera della musica sperimentale.
Un territorio in cui saltano gli schemi pre-esistenti fra i generi, i rigidismi fra musica accademica e popolare, installazioni sonore e composizione, forma e struttura, improvvisazione e musica predefinita.
In questo mondo parallelo coesistono produzioni di varie etichette indipendente e non solo, vicino a un grande flusso di produzioni self made, ma la cosa importante è che è un tipo di musica che fa saltare gli schemi del commercio tradizionale della musica e dei suoi formati.
E’ anche universo in cui coesiste la molteplicità delle forme, superata la song dalle dilatate strutture della dance, l’ambient , il glitch, il noise indagano sui nuovi lessici del suono. E’ anche un grande territorio di contaminazione, in cui il suono acustico ed elettrico convergono a pagare il loro tributo al processamento digitale che ormai tocca ogni genere di strumento; in cui post-rock, funk, jazz, tribalismi di vario genere vanno a creare nuove miscele possibili.
In questo paesaggio dinamico e multiforme abbiamo indicato i titoli che ci sono rimasti maggiormente impressi, dimenticandone sicuramente molti altri, ma ci soffermiamo per qualche riga su “Elseq 1-5” un opera di oltre quattro ore di musica, destinata non ad un uscita convenzionale ma a popolare un sito in cui il flusso fra creatore e fruitore avrebbe dovuto essere senza le convenzioni abituali del commercio.
Rob Brown e Sean Booth avrebbero potuto sedersi sulla popolarità del loro brand acquisita già dagli anni 90, come fatto da molti altri loro colleghi, rilassati a fruire della crescente diffusione commerciale dell’elettronica di matrice dance, invece hanno continuato a modellare il suono digitale come fosse creta virtuale dal profondo delle loro interfacce su MAX/MSP, come nerd-scultori dell’età binaria.
Ed “Elseq 1-5”è uno straordinario tassello di questo processo, Autechre tornano a riportare la materia sonora, indagata nelle produzioni successive a “Confield”(2001, Warp), a forma, devastando le convenzioni e i vincoli su durate e strutture. Ci auguriamo che 2017 possa offrirci ulteriori innovazioni e che il grande universo elettronico sia ancora in espansione.

Alex “Amptek” Marenga

 

I migliori 20 dischi di musica elettronica

1 Autechre – Elseq 1-5
2 Tim Hecker – Love Streams
3 Plaid -The Digging Remedy
4 Monolake – Vlsi
5 Juan Atkins & Moritz Von Oswald – Borderland Transport
6 Banabila & Machinefabriek – Macrocosms
7 The Heliocentrics – From the Deep
8 Mark Pritchard -Under the Sun
9 Oren Ambarchi – Hubris
10 Micachu – Taz and May Vids
11 Sølyst – The Steam Age
12 Aphex_Twin- Cheetah_EP
13 Healing Force Project – Perihelion Transit
14 Antwood – Virtuous.scr
15 SHXCXCHCXSH – SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs
15 Olafur Arnalds – Late Night Tales
17 Nurse With Wound – Dark Fat
18 Aurelia Smith & Suzanne Ciani – FRKWYS Vol. 13 Sunergy
19 Oval – Popp
20 Abul Mogard – Works