La sigaretta elettronica è ad oggi il gadget i-tech più odiato nella storia della tecnologia planetaria, neanche fosse Satana in persona o la bomba nucleare.
L’articolo che state per leggere mi ha tolto le parole di bocca, ma anche la fatica mentale di scrivere per l’ennesima volta qualcosa sulla sigaretta elettronica che benedico tutti i giorni in quanto mi ha permesso di smettere di fumare fino ad arrivare ad avere un contenuto di nicotina praticamente pari a zero.
Nel corso della mia vita ho provato di tutto (come immagino molti di voi), agopuntura, cerotti, gomme, ipnosi, botte, incatenamento ecc.. macchè niente, non c’è stato nulla da fare non sono mai riuscito a smettere, ma con la sigaretta elettronica si, quindi la ringrazierò sempre, quindi stramaledico chi cerca in tutti modi di criminalizzarla con divieti, tasse (a proposito, perchè non tassano i cellulari?), notizie inverosimili quali: scoppia, fa male, è velenosa, oppure ” i liquidi sono fatti con sostanze tossiche ecc..
In realtà i liquidi sono innocui e vista l’enorme diffusione della e-cig ci sono già molte ditte che producono liquidi “Bio naturali” e invece di incentivarla visto che fa risparmiare la sanità italiana, che fanno? Criminalizzano>!
Ho deciso di pubblicare questo post perchè è esattamente ciò che avrei scritto io, ringrazio l’estensore dell’articolo preso da http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/
Buona Lettura.
Per fortuna che abbiamo angeli custodi straordinariamente solleciti nel tutelare la nostra salute come dimostrano Ilva, Eternit, discariche abusive in ogni dove e altre mille situazioni. Così solleciti nell’occhiuta prevenzione che per renderla più cogente si dedicano alla sistematica distruzione della sanità pubblica . Così i nostri custodi dell’istituto superiore di sanità, sbattendo le ali, hanno imboccato la strada di un divieto delle sigarette elettroniche nei luoghi pubblici: troppo pericoloso quel loro mefitico vapor d’acqua – alle volte perversamente aromatizzata – che potrebbe anche contenere frazioni infinitesime di nicotina, circa dieci volte inferiori a quelle contenute in un peperone o in una patata.
Poi ci hanno ripensato e hanno detto che si tratta solo di un’indicazione di massima, non di un divieto che per ora vale solo per le scuole, riuscendo con questo solo ad aumentare la confusione: e del resto quando il ministro della sanità è Beatrice Lorenzin le cose si fanno come le quattro chiacchiere al bar, magari dopo aver fumato cose assai più serie. Ma forse è proprio questo stato di incertezza e di indeterminazione che si voleva creare per evitare il rischio che diminuisca il lucroso mercato del tabacco e anche quello della multinazionali del farmaco che producono cerotti, sigarette a secco con contenuti di nicotina decisamente superiori, gomme da masticare e quant’altro C’è infatti chi con la sigaretta elettronica ha smesso di fumare, ma moltissimi altri la usano come un succedaneo tenendosi lontani dalle tabaccherie e mettendo dunque in pericolo i nostri impegni europei. Tutto questo parte infatti dall’ipotesi del tutto fumosa e indimostrata che l’uso della sigaretta elettronica favorisca il tabagismo: che è come dire che l’uso del triciclo nell’infanzia favorisce l’uso dell’auto da adulti.
Non manca un tocco di grottesco, come sempre nella commedia all’italiana a cui infine si è ridotta ad essere l’italia Il pasticcio viene infatti fuori all’indomani della nascita della prima sigaretta elettronica made in Italy che pare essere – una volta tanto – più evoluta rispetto a quelle già in commercio. Ci vogliamo esimere dal mandarla in vacca con le indicazioni ambigue della Lorenzin? Non sia mai che abbia successo, affossiamola subito.
Non è possibile ci hanno tassato fino al midollo e ora vogliono tassare pure questo strumento potenzialmente risolutivo per chi davvero non riesce a fare a meno della sigaretta giornaliera? Ma robe da pazzi, tolto il fatto che lo stato deve guadagnarci qualcosa su tutto, il successo non tassato della sigaretta elettronica abbasserebbe gli introiti tassati dovuti alle sigarette da tabacchino e quindi lo stato ci perderebbe, ma è possibile che non si possano abbassare gli stipendi dei politici invece che tassare sempre il cittadino. Davvero non ho parole.
Ruggero
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