I Beatiful sono i Marlene Kuntz più Gianni Maroccolo piu Howie B, recentemente è uscito un cd che ieri sera la band ha presentato dal vivo.
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Partiamo dall’inizio: il disco, che ho ascoltato più volte, non mi ha fatto impazzire l’ho trovato un po debole e senza particolari spunti che potessero svettare sulla gran mole di musica che sento quotidianamente, risulta piuttosto elementare nelle soluzioni armoniche e non rilascia quelle dinamiche che probabilmente avevano in mente i Beatiful, l’ho detto in diretta e lo riconfermo, ma il live è un altra cosa.
Erano diversi anni che non assistevo ad un concerto così intenso e carico di forza, è come se i Marlene si fossero scrollati il fardello del loro nome riuscendo a suonare musica libera senza canoni ne vincoli artistici ma solo straordinaria potenza distruttiva che risulta così diretta solo nel set live, perchè è qui che il disco perde il suo senso strangolante in quanto supporto lasciando spazio a quello che evidentemente non sono riusciti a trasferire in fase di registrazione.
IL disco suonato dal vivo è esplodente, spaziale e vasto tanto da debordare dal palco, esce fuori e travolge tutto quello che incontra, sono ondate di psichedelia di elettronica e di qualunque cosa di trasversale vi venga in mente, selvaggi come li avevo visti solo in un vecchio set durante “Sonica”, ma la band va oltre le semplici constatazioni oggettive perchè raggiunge vette che ad oggi nessuna band italiana riesce a raggiungere, neanche i Marlene Kuntz stessi ed è proprio in questo live che la musica assume il vero valore naturale, liberazione da schemi imposti e un furore artistico che non ha possibili aggettivi, perfetti anche nelle storture vocali su White Rabbit.
Acustica perfetta quasi maniacale cosa rara qui in italia.
prince faster.